Asfissia erotica, che cos’è e perché viene considerata pericolosa?
Iniziamo col dire che questa pratica può esser nota anche come asfissiofilia, ipossifilia oppure col termine inglese breath play. Sta a indicare un insieme di pratiche sessuali, in cui si impedisce (o comunque sia limita) l’afflusso di ossigeno al cervello di chi vi si sottopone. L’effetto ricercato – e sicuramente ottenuto – è una sensazione di euforia, che prolunga e intensifica le sensazioni dell’orgasmo.
Il mondo BDSM considera l’asfissia erotica una pratica rischiosa, potenzialmente mortale, da praticare solo se si è esperti – o in maniera soft.
1. Che cos’è l’asfissia erotica o autoerotica?
L’asfissia erotica è una pratica sfruttata soprattutto nel panorama BDSM. Si può praticare da soli, durante l’autoerotismo, oppure in coppia: in questo caso uno si occupa di limitare l’afflusso dell’ossigeno al cervello dell’altro. Ci sono diversi modi per controllare il respiro, come vedremo meglio di seguito. Si può praticare a livello soft, per esempio strozzando il collo del partner con diverse intensità, oppure sedendosi in faccia al partner – e in questo caso si parla di facesitting.
Quando invece si pratica l’asfissia erotica a livelli più strong si prende in mano il totale controllo sulla respirazione e sull’ossigenazione della persona che si sottopone all’ipossifilia.
Come ti ho anticipato si ricorre a questo tipo di pratica per impedire al cervello di ossigenarsi normalmente. Questa mancanza provoca nel corpo del soggetto un particolare stato di rilassamento. Accade perché, avendo poco ossigeno a disposizione, il cervello sceglie di veicolarlo verso gli organi principali. Altre parti del corpo, considerate meno importanti dalla nostra materia grigia, ne rimangono quindi prive. La sensazione che si avverte è di un generale stato euforico, ma anche vertigine e confusione. Inoltre l’intensità dell’orgasmo è decisamente più forte.
2. Asfissia Erotica: le pratiche
Le pratiche legate all’asfissia erotica possono essere innumerevoli.
Le principali e più apprezzate sono quelle meno estreme, come:
- Strangolamenti e auto strangolamenti, da eseguire manualmente o tramite fili e corde
- Compressione del petto
- Utilizzo di maschere specifiche.
Andando su qualcosa di più forte invece si pratica l’asfissia tramite:
- Utilizzo di sacchetti di plastica, da posizionare sopra la testa
- Soffocamenti per via di gas o solventi volatili, che donano uno stordimento quasi immediata
- Immersione della testa in liquidi, come l’acqua
- E per finire impiccagioni – ovviamente controllate, assolutamente da non eseguire da soli.
Modalità e tempi di soffocamento
Il modus operandi e le tempistiche del soffocamento possono variare. C’è chi ama praticare l’asfissia durante la fase di eccitamento, e chi invece per tutta la durata del rapporto sessuale. C’è chi accompagna questa pratica ad altre, come il travestimento, il masochismo o altro tipo di feticismi.
Quando si parla di asfissia autoerotica di solito questa pratica viene accompagnata dall’uso di materiale pornografico.
Molte persone vogliono esser legate durante l’asfissia. Questo tipo di costrizione ha un significato psicologico e simbolico. Da un lato ci si sente euforici, leggeri, non si avvertono particolari freni inibitori per via dello stordimento. Dall’altra si va alla ricerca di emozioni forti – legate a un senso di pericolo – ed è come se si volesse espiare la colpa di provare determinati impulsi sessuali. Si passa quindi da uno stato euforico ed esilarante, in cui ci si sente invincibili e fortemente eccitati, a uno in cui ci si sente colpevoli per tale eccitazione.
3. I pericoli dell’asfissia erotica
Abbiamo visto questa pratica anche nella serie animata Bojack Horseman: qui un personaggio secondario era solito praticarla, con tanto di apposito kit. Chi ha visto la serie sa bene come è andata a finire per il malcapitato, che per inseguire un orgasmo intenso ci ha rimesso le penne. Le stime calcolano un minimo di 250 morti ogni anni per via di uno scorretto sfruttamento dell’asfissia erotica.
I rischi legati a questa pratica sono reali e altamente pericolosi, per cui se hai intenzione di provarla ti consiglio di farlo in sicurezza.
Tale pratica è rischiosa soprattutto se eseguita in solitudine. È possibile infatti che i nostri tempi di reazione siano rallentati, o che non riusciamo a liberarci dalla morsa in cui ci siamo stretti.
Cosa succede agli organi?
Quando ci si sottopone all’ipossia il nostro cuore si contrae in maniera anomala, e questo può portare l’organo a una fibrillazione ventricolare. Se questa si verifica con eccessiva frequenza ci sono alte probabilità che il cuore vada in arresto cardiaco. Visto che non si possono prevedere queste contrazioni, non è possibile prevenire la fatalità della pratica. Rianimare qualcuno in questi casi è altamente improbabile: solo una persona su dieci ce la fa.
Alcune pratiche prevedono la limitazione dell’afflusso del sangue al cervello, anziché dell’ossigeno ai polmoni. In questo caso si esercita una pressione sull’arteria carotidea, e questo fatto può spingere il cervello a rallentare il battito cardiaco – fino a fermarlo in alcuni casi.