L’amica 2

L'Amica 2

L’amica 2

La gente non sta bene.
Sono giorni che ripeti queste parole da quando hai postato un commento con una foto leggermente provocante. Ricevi insulti e improperi in continuazione. E non te ne capaciti.

“Ma ti sembra che possa perdere tempo a rispondere o a difendermi da questi bigotti?” – “Amore…ma che te frega! Lasciali perdere! Sono dei poveri sfigati” ti rispondo cercando di rabbonirti, ottenendo l’effetto quasi contrario.

“Guarda che non sono solo gli uomini, ma le donne! Mi accusano di sessismo e chi più ne ha più ne metta!” – “Tu lo sai che non sei così, io pure. Fregatene!” Ti ripeto come un mantra. “Ecco…adesso una mi ha scritto in privato! Vediamo se me la devo divorare! Mi sento una iena!”

Inizi a leggere. L’espressione di ira lascia il posto pian piano ad una neutra, che diventa sempre più serena, sorridente, quasi dolce. Ti guardo, rasserenato, non sono abituato a vederti così arrabbiata di solito.

Con un sorriso sulle labbra inizi a rispondere al tuo interlocutore. Seguono svariati “dling-dling” in risposta. Ti vedo sempre più presa e la mia serenità comincia a vacillare, quando inizi a ridere e a scrivere come presa da un vortice letterario.

L’amica 2

Mi avvicino curioso e mi metto dietro la sedia dove stai digitando. Ti accarezzo le spalle e vicino al collo ed inizio a sbirciare.

“Tutto bene?” Ti chiedo baciandoti il collo. “Si! Finalmente qualcuno che mi difende e mi capisce! Questa ragazza è veramente dolce e sensibile!”

Leggo un po’ di messaggi, assicurandomi che sia effettivamente una ragazza, visto che un pizzico di gelosia mi aveva annebbiato i pensieri, e torno ad accarezzarti, lasciandoti libera di scrivere.

Passano i minuti ed inizio ad annoiarmi, visto che sei più presa dalla tua nuova amica che dai miei massaggi delicati.

“Amore…vado a letto!” ti dico alla fine un po’ seccato. “Ti raggiungo subito!” è la tua risposta distratta. Ti bacio il collo e ti lascio in soggiorno intenta a scrivere chissà che.

Mi addormento subito e non mi accorgo minimamente che tu sia venuta a letto. Quando suona la sveglia sei accanto a me che mi dai la schiena. Ti abbraccio e ti bacio sulla guancia. “E’ ora di alzarsi chattona!”

L’amica 2 la chat

Appena ti alzi inizi a raccontarmi di cosa vi siete scritte, di quanto siate in sintonia e di altre cose buffe che vi siete scritte. Facciamo colazione e poi andiamo al lavoro.

Era un po’ che non ti vedevo così allegra. Mi fa piacere sentirti così dopo giorni di nervosismo, anche se avrei preferito essere io il motivo della tua felicità.

I giorni passano, solita routine, solite cose con una sola differenza, passi sempre più tempo a scrivere in chat. Non sono geloso, anzi, tutto sommato la cosa inizia ad intrigarmi un pochino.

Soprattutto da quando mi hai raccontato che ogni tanto cadete in discorsi leggermente hot.

E’ dopo un mese, alle porte del tuo prossimo compleanno, che mi viene l’ispirazione.

“…E se invitassimo la tua amica al tuo compleanno?” ti chiedo mentre ceniamo.

Mi guardi tra il compiaciuto e il sorpreso. Noto un brillare nel tuo sguardo. Che pensieri starai facendo ora?

“Ma sai che mi era passato per la testa di invitarla? Solo che temevo ti infastidisse la cosa… sicuro che non ti dia fastidio?”

“No…cioè…forse un pochino…però è tanto che vi scrivete, a parte qualche video chiamata che avete fatto e me l’hai presentata, non ci siamo mai visti. Abita a due ore da qui, potremmo ospitarla. La camera degli ospiti è sempre vuota!”

Le parole mi escono spontanee e non so nemmeno io perché, visto che mi ha sempre disturbato avere estranei per casa. Ma ormai l’ho detto e non posso rimangiarmi tutto.

Appena finito di sparecchiare, ti metti subito a scriverle e dopo qualche convenevole, mandi agitata quel messaggio: “Cara! Tra una settimana è il mio compleanno! Sei ufficialmente invitata a casa nostra!” e nulla più.

Fissi lo schermo del portatile. L’espressione perplessa, sempre più seria.

“Che succede?” ti chiedo un po’ preoccupato. “Niente…non so…no risponde…è online, ma non scrive nulla! Forse se l’è presa. Abbiamo sbagliato ad invitarla. E io ho sbagliato ad ascoltarti…Sbaglio sempre a fidarmi delle persone.. ad aprirmi…e questo è il risultato.”

Cerco di consolarti, ma le mie parole non sortiscono alcun effetto. Appoggi il notebook sul divano e vai a prenderti un bicchier d’acqua in cucina, brontolando più con te stessa che con me.

Nel frattempo accendo la tele cercando un film da guardare assieme.

Torni imbronciata e ti butti sul divano. Mentre scelgo il titolo, prendi il portatile e te lo appoggi sulle ginocchia.

“Evvaiiii!” urli all’improvviso, spaventandomi non poco. Ti guardo mentre ricominci a scrivere tutta felice e radiosa. “L’avevano chiamata al telefono, per questo non rispondeva ed era in linea! Che bello! Ha detto che è entusiasta dell’invito e non vede l’ora di conoscermi di persona! Le rispondo e poi ci mettiamo a guardare il film che vuoi!”

Chiudi il computer tutta sorridente e lo appoggi per terra. Poi vieni da me e ti accoccoli come una bambina. Appoggiata sulla spalla, inizio ad accarezzarti i capelli. Quanto mi piace il tuo profumo. La mano scivola sotto la maglietta e ti lasci accarezzare la schiena. Non riesco a rimanere tanto lì e lentamente passo alle spalle, per poi scendere al seno morbido. Hai la pelle liscia e toccarti, mi eccita e rilassa allo stesso tempo. Sfiorando il capezzolo sento che si sta gonfiando. Dev’essere un’eccitazione inconscia la tua, visto che ti sei addormentata.

Smetto di tormentarti il seno, concentrandomi sul tuo fianco e la schiena. Dopo qualche minuto, cado in un torpore che diventerà, a breve, un sonno profondo.

Ci svegliamo nel cuore della notte, la tv ancora accesa in un non ben identificato programma.

A fatica ci alziamo per raggiungere il letto e il giusto riposo. Appoggio la testa sul cuscino, chiudo gli occhi e mi chiedo se l’idea di invitare quella sconosciuta sia stata la scelta giusta.

..

L’amica 2

I giorni sono passati veloci e l’arrivo della tua amica è imminente. Hai preparato la tavola in maniera impeccabile. Cucinato piatti raffinati e io sono appena tornato dalla pasticceria con la torta al cioccolato che abbiamo ordinato. Il prosecco è in frigo come il passito per il dolce. Il vino rosso nel decanter da qualche minuto.

“Mi vado a cambiare!” Dici tra l’agitata e l’emozionata, avviandoti in camera. Resto in cucina a finire di aiutarti nei preparativi.

“Eccomi! Come sto?” Dici girandoti e voltandoti.

Rimango a bocca aperta. Era un sacco di tempo che non ti vedevo così sexy. Eppure prima di iniziare la convivenza, uscivi sempre sensuale da far girare più di qualcuno, cosa che spesso mi infastidiva. Ma del resto tu sei come sei, prendere o lasciare!

Indossi un tubino aderente, in cotone elasticizzato, grigio chiaro che arriva qualche dito sopra il ginocchio.

Davanti una piccola apertura fatta a cuore evidenzia il tuo seno, mentre la schiena è quasi per intero scoperta.

“Stai benissimo!” Ti dico con la voce distorta dal desiderio. Sorridente come una ragazzina, mi corri incontro buttandomi le braccia al collo. Ci baciamo con foga, stringendoci fino a farci male.

“Ti bacio adesso che poi mi trucco! Ti amo, lo sai vero?” Occhi negli occhi, sorridiamo nello stesso momento. I tuoi occhi brillano, tanto quanto i miei. “Ti amo anch’io! …vai preparati che tra poco arriva!”

Mi baci ancora e ti rifugi in bagno per gli ultimi ritocchi. Torno ai fornelli, controllando che tutto non vada in fumo. Puntuale alle 20 e 30, suona il campanello.

Esci trafelata dal bagno e ti fiondi al citofono.

“Chi è?!” chiedi divertita. “Indovinaaaaa!” È la risposta acuta che ricevi. Premi più volte il tasto per aprire il portoncino. “Sali! Siamo al secondo piano!”

Sulla porta per accoglierla, veniamo investiti da un’ondata di dolcissimo profumo, quando a braccia aperte si avvicina a te per un abbraccio così lungo, che sembra vi conosciate da anni.

Ha una camicia bianca attillata, qualche bottone lasciato aperto volutamente, per mettere in bella vista il seno prorompente.

 

Una gonna corta, nera, con un piccolo spacco laterale che la trasforma in minigonna. A chiudere il cofanetto, delle scarpe nere, presumibilmente tacco 12.

Dopo il lungo abbraccio e baci a tutti e due, raccoglie da terra un sacchetto regalo, pieno di ciocche e nastrini, tutto coordinato su tonalità tortora, che danno un tocco di classe. Te lo consegna come fosse una preziosa reliquia. “Non potevo venire a mani vuote!” Ci dice con un sorriso malizioso.

Entra, come entrasse un tornado, parlando ininterrottamente delle sue peripezie per trovarci, di tutte le sue emozioni dal momento del nostro invito. Non si ferma nemmeno quando le porgiamo un flûte di prosecco per brindare.

Adesso capisco perché quando si scrivono, vanno avanti per ore, penso ironico, cercando di star dietro ai loro fiumi di parole.

“Ci accomodiamo?! Ha preparato delle cose deliziose!” Mi intrometto per fermarle e per far notare che ci sono anch’io.

“Insomma…una brava cuoca, oltre ad essere una donna meravigliosa!” Arrossisci alle sue parole, ai suoi

complimenti. C’è una sorta di feeling tra di voi che non riesco a capire fino in fondo. Non capisco se l’interesse reciproco è solamente dettato dalla stima o se c’è qualche cosa di più. Comincio così a guardarvi e ad ascoltarvi con più attenzione.

La facciamo accomodare, per fortuna il tavolo è rotondo e ci sediamo in modo che nessuno venga escluso dalla conversazione.

Verso il vino rosso intanto che vai a prendere l’antipasto. “Tua moglie è proprio una donna speciale. Sei un uomo fortunato… “ mi dice con un sorriso enigmatico.

Quando torni a tavola, lei prende il bicchiere e sollevandolo propone un brindisi.

“A questa splendida creatura che ho avuto…che abbiamo, scusate, che abbiamo avuto la fortuna di incontrare sulla nostra strada!” I tre bicchieri tintinnano, lasciano un lieve eco quando iniziamo a bere.

La cena continua piacevolmente e la prima bottiglia di vino, viene sostituita appena finiti gli antipasti. Così come la seconda e la terza si smaterializzano ad ogni pietanza.

“Sarà la stanchezza del viaggio o il vino, ma mi sento un po’ stordita! Ragazzi, se dico eresie non badatemi eh!”

“Stai serena …qui non giudichiamo nessuno! Dì tutte le fesserie che vuoi …io sono abituata con lui che le dice da sobrio!” Stavolta rido di gusto anch’io, ma di certo è merito del vino che ho continuato a bere mentre loro erano perse in chiacchiere.

“Amore! Tiri fuori la torta e il vino? Io non mi reggo molto bene…mi sa che abbiamo esagerato qua!

“Tranquilla…vado io!” Mi alzo, barcollando inizialmente, ma poi riesco a riprendere il controllo.

Prendo il dolce e apro il passito, per poi richiuderlo e portarlo a tavola. Prendo una candelina dal cassetto della

cucina e l’accendo. Chiudo la luce della cucina e poi della sala da pranzo, creando una specie di atmosfera da festa a sorpresa.

Appoggio la torta di fronte a te e lei inizia ad intonare il “tanti auguri a te” con una voce dolcissima che per un attimo mi fa venire la pelle d’oca.

L’amica 2

Un breve applauso. “Esprimi un desiderio!” Ti diciamo assieme. Ci guardiamo tutti e tre, prendi una mano per ciascuno, stringi la mia, ma immagino lo starai facendo anche con lei, chiudi gli occhi, prendi un bel respiro, trattenendolo per qualche secondo.

Sorridi e soffi piano.

Un soffio sensuale, che spegne la fiamma non subito, lasciandoci completamente al buio. Sento una stretta più forte alla mano e una vampata di calore che inumidisce la stretta. Ti battiamo le mani e ci alziamo per darti un bacio ed abbracciarti.

Io vado ad aprire la luce e prendere i piattini, le posate e i bicchieri nuovi.

“Io sono pienissima, ma un posticino a questo dolce glielo trovo! Sembra buonissimo! Adoro la glassa a specchio al cioccolato!” Dice lei guardandolo leccandosi le labbra.

Tagli tre fette di dimensioni più grandi della norma, mentre io riempio i bicchieri del vino liquoroso esagerando sul quantitativo senza rendermene conto.

Mangiamo la torta che risulta essere deliziosa e brindiamo. Poi lei prende il sacchetto e te lo porge. “Vediamo se ho indovinato!” Ti dice con quel sorriso malizioso ed enigmatico.

Inizi ad aprire il pacchetto con un po’ di difficoltà, ma cercando di non rompere né la confezione, né le ciocche o i nastrini. Guardi dentro, guardi lei e poi me con uno sguardo di stupore. Metti la mano dentro e tiri fuori un

contenuto nero che non identifico subito. Appoggi il contenuto sul tavolo, e ad uno ad uno ci mostri i tre pezzi.

Un reggiseno, un perizoma minuscolo abbinato e una specie di baby-doll trasparente.

“Mi auguro di aver azzeccato la taglia, ma ad occhio devo aver indovinato!”

“Wow!” Esclami “Sono bellissimi…La Perla?!… ma sei impazzita? Ops …scusa…ma non me l’aspettavo!”

“Dopo che mi avete invitato era il minimo per sdebitarmi…e poi…per una donna così…che ti portavo? Un completino da Tezenis?”

Ti alzi per abbracciarla e ringraziarla. Lei ti stringe forte e ti bacia sulla guancia. “Beh…adesso provali no? Che ne pensi?” Mi dice facendomi l’occhiolino.

“Si dai, che se non ti vanno bene glieli riporta indietro e ce li cambiano!” Dico ridacchiando nervosamente.

Guardi un attimo l’intimo che hai tra le mani, poi noi due. Sorridi. “Ma si! Proviamoli! Vado di là però!”

Ti avvii in camera lasciandoci soli. “Andiamo in salotto che stiamo più comodi?” Prendo i bicchieri riempiendoli di nuovo di passito e andiamo ad accomodarci sul divano. “Hai una donna meravigliosa tra le mani, cerca di non lasciartela scappare. È follemente innamorata di te. Dalle le attenzioni che merita!” – “La amo anch’io, so chi ho accanto e so che valore ha e quanto sia importante per me!”

“Bravo! Vi tengo d’occhio!” Prende il bicchiere e ripete l’ennesimo brindisi. Beviamo metà del contenuto.

L’alcol sta facendo uno strano effetto, liberando le inibizioni che dovrebbero esserci in una normale cena tra amici.

Prima di entrare in salotto, chiudi la luce. “Siete pronti?” Ci chiedi in tono teatrale.

“Siiiii!” Ti rispondiamo in coro applaudendo e fischiando come entrasse una star a teatro.

Accendo la lampada vicino al divano, la luce è calda e soffusa.

Mi lasci a bocca aperta. Sei sensuale, bellissima e praticamente nuda.

I capelli lunghi e sciolti ti accarezzano le spalle.

Con la mano te li sposti e con passo accentuato, da modella di passerella, ti avvicini al divano, guardandoci con uno sguardo ammaliante. Fai una piroetta e torni indietro. Il tuo sedere mi ipnotizza.

Ripeti quel percorso per altre tre volte. E ogni volta più vicina a noi, spostandoti i capelli da una parte all’altra con gesti volutamente esagerati.

Lei ti sta guardando rapita, tenendo il labbro inferiore tra i denti e senza dargli pace nemmeno per un istante.

Inconsciamente mette la mano nella camicetta accarezzandosi una spalla. Quando si accorge che la sto guardando, mi sorride, rimanendo in quella posizione, che se il contesto fosse diverso, la troverei molto sexy.

“Allora?! Che dite? Come mi sta?”

“Spettacolo!” Dico entusiasta. “Regalo eccellente! Hai avuto proprio buon gusto.” continuo guardando lei.

“Sapevo che ti sarebbe piaciuto! Stai benissimo…non avevo dubbi…vieni qua che ti abbraccio…amica mia!” Dice invitandoti a raggiungerla.

Ti avvicini a lei chinandoti e girando il viso dalla mia parte mi fai l’occhiolino. Ti stringe così forte da farti perdere l’equilibrio e finisci per sederti sul divano, in mezzo a noi. Ci avviciniamo a te, visto che ci stai accogliendo a braccia aperte. Le tue mani sulle spalle ci stringono ancora di più.

“Sono così felice…e brilla…che sto di un bene…” Baci prima me sulla testa e poi lei. Contemporaneamente ci

appoggiamo su di te. Il profumo che avevi messo ha lasciato il posto al tuo buon odore.

Per sentirlo meglio, ti annuso il collo, inspirando con forza. Mi tengo al tuo fianco, cingendoti la schiena e sento il corpo di lei appiccicato a te. Mi imita commentando quello che stavo pensando anch’io “Che buon profumo che hai …sai di… vaniglia…di zucchero filato…”

Rimane lì, ad annusarti.

Siamo tutti e due vicini al tuo viso, nel silenzio assurdo di quei secondi, si sentono solo i nostri respiri.

Tutto accade con una naturalezza disarmante.

Inizio a baciarti il collo, chiudi gli occhi e appoggi la testa allo schienale, inerme. Baci dolci per assaporare la tua pelle. Ogni tanto la lingua ti accarezza, dolcemente. Sfiorandoti il ginocchio con le dita e salendo su per la coscia, adagi la gamba sua mia. Quando dal collo mi avvicino alla clavicola, il sospiro di lei si fa più intenso. Apro per un istante gli occhi e vedo che ti sta baciando e leccando timorosa, salendo verso l’orecchio e la guancia, dirigendosi vogliosa verso la bocca. Rimango interdetto per pochissimi istanti e mi allontano qualche centimetro per vedere meglio la scena.

La sua lingua, ora, ti sfiora le labbra. Le apri appena e ti lasci fare, senza reagire. Entra cercando la tua che ancora non si fa trovare. È delicata, non invadente. Sembra voglia far uscire dalla tana la preda che ha puntato.

Nel frattempo ha iniziato a sfiorarti la coscia, poi la preme quel tanto che basta per fartela sollevare e metterla sopra la sua. La visione di questo trio mi sembra surreale. Tu con le gambe aperte, vista di pochi centimetri di stoffa, lei che ti bacia e ti tocca ed io lì che ti sfioro, eccitato e che fatico a controllarmi.

Decido ti toglierti il baby-doll, ti muovi per agevolarmi e la tua amica si prodiga per sfilarlo. Una volta che è tra le mie mani, lo appoggio sulla poltrona accanto, troppo prezioso per buttarlo per terra, penso. Ti accarezzo la schiena e raggiunto il gancetto del reggiseno, con una leggera pressione delle dita, lo sblocco. La spallina dalla mia parte scende da sola, mentre quella dalla sua va giù con l’aiuto delle sue carezze.

Sposti le braccia dalla spalliera del divano e te lo fai togliere. Questa volta è lei ad appoggiarlo sul tavolino vicino. Quasi contemporaneamente, ci chiniamo sul tuo seno, per baciarlo e leccarlo. Sento il capezzolo irrigidirsi tra le mie labbra e i piccoli morsi. Guardo la mia complice (o forse antagonista?) fare la stessa cosa. Lo lecca, lo succhia ed inizia ad accarezzarlo, massaggiandoti il seno con tutta la mano.

Questa volta sono io a copiarla. Te lo tocco e massaggio, premendolo sempre con più forza. Poi le dita di lei mi sfiorano. Le intrecciamo appena e una sua lievissima pressione, mi fa scendere. Superiamo rapidamente la pancia, per giungere al piccolo perizoma.

Quando cerco di infilare le dita dentro il triangolo nero e trasparente, mi ferma. “Perché?” Mi chiedo, con la voglia che ho di sentire il tuo sesso bagnato, con il desiderio di farti sentire le mie dita e di darti piacere.

La cosa mi irrita. Poi, mi lascia la mano e cerca di toglierti l’intimo. Capisco le sue intenzioni, l’irritazione svanisce all’istante, e intanto che ti muovi per aiutarci, sfiliamo il perizoma in perfetta sincronia.

Complicità. Ecco, questo è quello che cerca, quello che cerchiamo, tutti e tre.

Mi sposto per inginocchiarmi, pregustando quello che accadrà.

Sono in contemplazione. Hai ancora gli occhi chiusi e sei rimasta completamente nuda. Con le cosce aperte, immagino il tuo sesso, in attesa, che inizia ad inumidirsi e ad allargarsi. Ecco la mano di lei che entra nel mio spazio visivo. Ti accarezza la pancia e sale verso il seno. Gioca con il capezzolo, in maniera fugace. Si avvicina con le labbra e lo bacia delicatamente, rimanendo lì, appoggiata a te. Guarda di nuovo la sua mano scendere, il dorso rivolto

verso la tua pelle e le unghie che, toccandoti lievemente, ti fanno venire brividi ovunque. Passa l’ombelico e si ferma a qualche centimetro dal tuo sesso. Lo supera e con mia sorpresa avvicina le dita alla mia bocca, che apro subito. Ne infila due, lecco e succhio, inumidendole per bene. Le toglie, avvicinandole alla tua vagina. Senza pensarci troppo entra in te, facendoti sobbalzare, un po’ per la sorpresa, un po’ per il piacere.

Il rumore che fa il tuo sesso, mentre lei fa entrare ed uscire le dita con delicatezza è un suono afrodisiaco che si mescola ai tuoi primi lamenti di godimento. Non resisto più, e attratto dalla visione del tuo sesso che si fa masturbare, mi avvicino. L’odore inconfondibile dei tuoi umori mi investono dandomi la spinta per raggiungerti.

Inizio a leccare le grandi labbra e le sue dita assieme, ogni tanto me le infila in bocca in modo che io assapori i tuoi agrodolci umori. Seguo i suoi movimenti, a volte mi dedico al tuo clitoride. Muovi il bacino avanti e indietro, aumentando il ritmo. Per non scivolare in avanti, appoggi la gamba sulla mia spalla, così che possa tenerti con la mano.

Divorare è il verbo giusto per definire quello che sto facendo tra le tue cosce. Lecco, mordo e succhio come il tuo corpo dovesse sparire da un momento all’altro.

Mi attorcigli le gambe al collo schiacciandomi con forza a te. I tuoi lamenti sono sempre più gutturali ed è quando penso che tu stia per venire, che lei toglie le dita dalla tua magnifica apertura paradisiaca. È un breve istante, ma ti fa interrompere il raggiungere dell’orgasmo.

Vedo che si succhia le dita, in estasi. Poi si spoglia. Prima la camicia, frettolosamente, incespicando sui bottoncini, si slaccia il reggiseno buttando tutto per terra. Si alza per togliersi la gonna, restando in perizoma e le

calze autoreggenti. Si siede ed iniziate a baciarvi, con passione travolgente, strusciando i vostri seni facendo ingrossare i capezzoli.

Mi allontano per guardarvi, siete eccitanti da impazzire. La foga del bacio ti fa distendere sul divano.

Le vostre bocche e le vostre lingue non si staccano neanche per un istante. Ti prende il viso tra le mani e comincia a leccarti, come fossi un dolce prelibato. Vedere la sua lingua sul tuo viso, sulla tua bocca che scende sul collo per poi passare al seno, mi scombussola. Te lo tocca trovando tutti i punti eccitanti che hai, come lo aveste già fatto migliaia di volte. Apri gli occhi e mi cerchi. Uno sguardo eccitato, voglioso.

“Spogliati!” Mi dici con un rantolo di voce tra i lamenti, mentre lei ormai è giunta al tuo sesso.

Mi tolgo tutto velocemente gettando tutto ai miei piedi. Per niente imbarazzato dalla mia evidente erezione, decido di avvicinarmi a lei per accarezzarle la schiena e sfilarle le minuscole mutande color carne che aveva tenuto su.

Inginocchiato ai piedi del divano, infilo le mani tra i bordi dello slip e i suoi fianchi, sfilandolo lentamente. Si muove sinuosa dandomi il suo sedere. Sono così vicino al suo sesso, che vedo perfettamente che è completamente depilata. Apro la bocca, una voglia pazzesca di leccarla.

Il suo odore è così simile al tuo, quando sei bagnata ed eccitata. Lei intanto non si ferma nemmeno e continua a farti godere, oltre che con la lingua, con le dita. Il suo braccio si muove ritmicamente lento e immagino cosa stia facendo. Avvicino la bocca al suo sesso fradicio, la lingua in attesa di sentire il suo calore, il suo gusto. A pochi millimetri dal raggiungere quella calda apertura, gemi così forte che mi fermo sorpreso. Poche volte ti ho sentito godere così, senza trattenere le tue urla di piacere.

Imprechi, ti muovi, le metti le mani tra i lunghi capelli, tirandoli e dei piccoli spasmi alle gambe, te le fanno muovere senza che tu possa controllarle. Apri gli occhi per guardarmi, hai uno sguardo quasi spaventato.

Con dei gesti della mano, mi fai alzare per farmi avvicinare a te. Assecondo il tuo invito e faccio due passi per raggiungere la tua mano. Me la prendi con prepotenza e mi tiri verso di te facendomi fare due brevi saltelli. Lasci la presa e afferrandomi il turgido pene, apri la bocca desiderosa di succhiarlo.

Lo fai sparire tra le tue labbra, tenendolo saldo alla base e con movimenti sapienti, delicati e decisi, mi crei brividi e piacere. Ti prendo la testa, infilando tra i capelli le dita. Li arrotolo sulla nuca cercando di tenerti ferma e per cercare di muovermi, come per fare l’amore con la tua bocca.

La tentazione di venire già adesso è fortissima. Ma come può finire tutto così, in un lampo? Guardo come ti prodighi per farmi godere e cerco un modo per resistere.

Mi distraggo perché alla mia sinistra vedo lei che smette di leccarti. Si alza e ci guarda, sorride, si sposta i capelli dal viso e scende dal divano. La seguo con lo sguardo, finché passa dietro di me, accarezzandomi la schiena, per poi graffiarla, facendomi inarcare e infilando più a fondo nella tua gola la mia verga dura.

Mi si affianca, toccandomi il petto, scendendo per poi arrivare a giocare con i peli del pube. Si abbassa per baciarti la fronte, le guance e quando si avvicina alla bocca, allento la presa dei tuoi capelli. Mi spinge fuori da te, così lentamente che quasi non mi rendo conto che adesso è lei che mi sta succhiando la punta, giocando con la lingua tutt’attorno. Lo fa per pochi attimi, mandandomi via con delicatezza.

E ti bacia di nuovo. Toccandoti il seno e strizzando piano i tuoi capezzoli. Decido di dedicarmi al tuo sesso, finalmente, la voglia di leccarti che mi accompagna da quando ti abbiamo tolto il perizoma mi stava facendo andar fuori di testa. Mi inginocchio e come un animale affamato, mi avvinghio letteralmente su di te. Non mi basta leccarti, succhiotti, morderti piano, infilo le dita con forza, prima una, poi due. Quando infilo la terza emetti un grugnito di piacere così intenso, che mi devo fermare perché pensavo di averti fatto male. Ma poi sento la tua mano schiacciarmi la testa sul tuo corpo e ricomincio. Cambiando ritmo, tormentandoti, cercando ogni modo per farti godere. Sono così eccitato che potrei venire leccandoti, l’idea di masturbarmi mi sfiora più volte, ma vorrebbe dire togliere le dita dal tuo sesso e questo farebbe sfumare questo turbinio di emozioni e sensazioni che si è creato. Succhio con più foga, muovendo le dita dentro di te, toccando punti che so che ti fanno fremere.

Ti stringo la coscia con forza, allargandoti di più le gambe e rallento il mio leccare, assaporando con tutta la lingua il tuo sesso che continua a produrre liquidi sempre più densi e saporiti.

La voglia di esplorare l’altro tuo orifizio aumenta, saliva mista ai tuoi umori, scende accompagnata dalla mia bocca e da un dito che uscito dalla tua vagina, si insinua nel tuo sedere dandoti ulteriori brividi.

Il tuo corpo reagisce dimenandoti di piacere, alzando e muovendo il bacino sempre più veloce.

Alzo lo sguardo perché non sento più i tuoi lamenti e vedo un’immagine che difficilmente dimenticherò in futuro.

Lei, inginocchiata sopra il tuo viso. Il suo sesso sulla tua bocca. La tua lingua avida che gusta il tutto. Si muove avanti e indietro cercando in tutti i modi di farsi leccare il più possibile. Le sue mani stringono i tuoi capezzoli e il tuo seno morbido, mentre le tue sono attorno alle sue cosce che la trattengono. Sono certo che non si toglierà finché non la farai godere, ma tenerla bloccata in quel modo, fa intendere le tue chiare intenzioni.

È giunto il momento. Mi sposto, ti apro le gambe e aiutandomi con la mano faccio incontrare i nostri sessi.

Entro con facilità, tanto sei bagnata, arrivo fino in fondo senza trovare il minimo ostacolo. Mi muovo velocemente, cercando di darti piacere, ma anche per sentire qualcosa in più. Ogni volta che entro ed esco da te, hai un sussulto. Mi abbasso per leccarti il seno che lei ti sta tenendo. Lo mordo piano, anche se vorrei mangiarti.

Poi mi avvicino al tuo viso, alla tua bocca, al suo sesso. Lecco tutto quello che trovo, la tua lingua, il suo clitoride. Continuiamo così finché lei inizia ad urlare di piacere, mi prende i capelli e mi schiaccia sul suo corpo tenendomi talmente forte che a malapena posso finire di leccarla.

Allenta la presa e riesco a spostarmi, ti bacio e ci scambiamo i suoi umori mentre lei ci accarezza.

“Adesso manchi tu!” Dice ansimando e mugolando, ancora con il suo sesso tra le tue labbra.

Mi muovo più veloce, so che resisterò ancora per poco. Si china verso di me, i suoi capelli nascondono quello che sta facendo, ma lo sento benissimo. Sta leccando i nostri sessi. Le afferro i capelli per la nuca, ma si dimena e si libera, si alza e fronte con fronte mi prende il viso tra le mani e mi sussurra “…dammi il tuo sperma…!” tornando a leccarci di nuovo.

Ormai mi manca poco, sento che sono gli ultimi movimenti. Una pulsione che parte dall’addome mi sta premendo dentro. Tutto si concentra lì, scariche elettriche partono dalla punta, sollecitata dalla tua vagina, la sua lingua tra di noi. Le prendo il viso, la sposto un po’. Lei apre la bocca per accogliermi, appoggiata sulla tua pancia. Esco dal tuo sesso e per entrare tra le sue labbra voraci.

Fiotti di seme le invadono la gola, alcune gocce scivolano sulle sue guance e sulla tua pancia. Succhia tutto, dandomi continui brividi di piacere. Quando mi fermo, si gira scendendo dal divano e torna a baciarti, lasciandoti residui del mio liquido. Mi accascio su di te, adagio la testa sulla spalla e vi guardo mentre vi baciate, sempre più dolcemente.

Chiudo un attimo gli occhi, in estasi, rilassato da emozioni che non avevo mai provato prima.

….

Quando li riapro, mi ritrovo totalmente al buio, nudo e un plaid buttato sulle spalle. Mi alzo cercando di capire dove sono, dove siete, con la paura di essermi sognato tutto. Incespico non so dove, cercando di arrivare alla camera. Delle voci, gridolini e risate, arrivano da dietro la porta. La apro timoroso, luci soffuse illuminano il letto.

“…ma che cazz…” mi esce spontaneo dalle labbra. Avvinghiate in un inconfondibile 69, vi girate dalla mia parte contemporaneamente.

Uno sguardo dapprima sorpreso, si trasforma in uno divertito e complice.

“Vieni qui scemo! Ti stavamo aspettando!” mi dite quasi all’unisono.

Trattasi di opera di fantasia. Fatti, situazioni e personaggi, che possono ricordare la realtà, sono puramente casuali.

D.G:

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