L’evoluzione dei sex toys

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L’evoluzione dei sex toys

 

Oggi 12 Febbraio 2020 si celebra il Darwin Day per questo abbiamo deciso di parlarvi dell’evoluzione dei sex toys.

L’evoluzione dei sex toys un pò di storia:

L’evoluzione dei sex toys: Pensate che l’inizio dell’utilizzo dei sex toys risale a circa 28.000 anni fa. Quindi parliamo dell’era paleolitica.  A questa data risale il primo antenato preistorico del dildo, trovato in Germania nel 2005 nella caverna di Hohle Fels. Fatto in pietra levigata ed era lungo appena 15cm  per un diametro di 3. Più o meno le misure medie di un dildo contemporaneo. Un oggetto votivo per le fertilità, ma sicuramente anche un gioco per donne o coppie primitive.

Nel Paleolitico, oltre ad essere un sex toy, era uno strumento per battere la selce ed aveva una funzionalità religiosa. Molto probabilmente, i dildo erano utilizzati nei rituali come simbolo di fertilità maschile e per augurare prosperità e felicità alla famiglia.

Da quel momento in poi possiamo asserire che gli esseri umani non abbiamo più smesso di giocare.

Nel 500 a.C. in Grecia arrivano gli Olisbos, oggetti fallici realizzati in bronzo o in legno rivestito da cuoio che potevano essere usati tra donne o tra uomini (alcuni vasi greci ritraggono scene omosessuali e/o di lesbo).destinati alla masturbazione.

Non esistevano lubrificanti per olisbos, tranne uno: c’era l’olio di oliva.

A quei tempi era considerato uno dei lubrificanti più efficaci.

i Romani invece  inventarono il dildo doppio, da usare in occasione di cerimonie e amici.

L’evoluzione dei sex toys in altre parti del mondo

Dall’altra parte del mondo, in Cina, il dildo nacque per soddisfare più mogli.

Gli uomini di alto rango e facoltosi potevano permettersi più mogli esagerando volentieri.
Essendo troppe, l’uomo non poteva soddisfare tutte nell’arco di una giornata e poteva dedicarsi solamente a poche essendo unico.

Il dildo qui ebbe una funzione di controllo: gli uomini regalavano i dildo per prevenire l’insorgenza del lesbismo e per evitare che le donne trovassero degli amanti.

India e Persia usavano i dildo per rompere l’imene delle giovani vergini, perché era proibito fare sesso prima del matrimonio.
I mariti di queste giovani, invece, non potevano sporcarsi di sangue il proprio pene perché considerato impuro.
Il sangue fuoriuscito dalla rottura dell’imene era “sporco”, non “puro” per entrare a contatto con il marito.

Per questo motivo, si usava un dildo per rompere l’imene e per dar via libera alle fantasie sessuali dei giovani sposi. La rottura dell’imene si svolgeva spesso nelle piazze, luoghi solitamente affollati.

Cambieranno nome solo durante il Rinascimento, chiamandosi da allora “Dildo” probabilmente da latino “dilatare”.

Nel 300 d. C. il Kamasutra racconta tutte le tecniche per raggiungere il piacere, per darne, e non si esime dal suggerire l’uso di estensori per il pene o oggetti di masturbazione femminile.

Nel 1791 il marchese De Sade scrive “Justine” in cui racconta dell’uso di diversi giocattoli sessuali, come frustini, anelli per capezzoli, manette.

L’evoluzione dei sex toys, la scienza avanza:

il primo vero e proprio vibratore viene realizzato nel 1869 da uno scienziato convinto di poter curare l’isteria femminile provocando orgasmi.

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Un invenzione davvero intuitiva, uno stimolatore meccanico non in grado di curare “l’isteria” in quanto non esiste ma sicuramente capace di provocare intensi piaceri.

Dietro alla magnifica invenzione si nascondevano però soprusi verso le donne in quanto “l’isteria” era associata nell’ottocento semplicemente ai movimenti dell’utero che provocano a dire degli uomini, sbalzi emotivi e crisi di nervi. Tutto questo non era altro che, in fondo, un modo per contrastare l’emancipazione femminile,: qualsiasi tipo di ribellione e atteggiamento “anti femminile” poteva essere considerato atto nevrotico e dunque curato, punito, messo a tacere.

A portare alla luce questa storia  c’è anche Hysteria, una commedia di Tanya Wexler, che ci presenta un modello di rivoluzione industriale diversa da quella che abbiamo studiato a scuola, raccontando la nascita del sex toy la cui vendita nel suo Paese natale, gli USA, è ancora vietata in 7 stati.

Nella commedia, la crescita delle donne passa, attraverso la rivendicazione stessa dell’essere donna, con tanto di “fasi emozionali intense” e sessualità libera, anche in solitaria.

La sceneggiatura  è una perfetta opportunità per spiegare il vibratore a mamme, nonne e figlie, senza che questo abbia niente a che fare con rappresentazioni pornografiche rivolte all’uomo, ma semplicemente parlando di desideri e sentimenti. E soprattutto ridendoci su.

L’evoluzione dei sex toys visione negativa della masturbazione:

La sessualità dovrebbe essere divertente, spensierata, piacevole. Vissuta da sole o in coppia.
Troppo spesso invece, ancora oggi  è accompagnata da sensi di colpa, problemi, questioni morali.

Se per un uomo masturbarsi può farlo diventare cieco, per una donna può ancora renderla una poco di buono.

Ancora oggi, nonostante il mese della masturbazione, nonostante i sexy shop proliferino in ogni dove, la masturbazione femminile rimane un tabù.

La visione negativa della masturbazione è da collocare tra il 700 e l 800, agevolata dalla diffusione del seguente opuscolo anonimo.

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Onania: ovvero l’odioso peccato dell’autopolluzione e tutte le spaventose conseguenze per entrambi i sessi, con consigli spirituali e materiali per coloro che si sono già rovinati con questa pratica abominevole e opportuni avvertimenti ai giovani della nazione di ambo i sessi.”

L’evoluzione dei sex toys la nascita della sessuologia:

Finalmente nel 900 con la nascita della sessuologia si attesterà che la masturbazione non rende ciechi ne isteriche.

Le pubblicità dei primi anni venti del 900 ci raccontano come fino ad allora i vibratori fossero reclamizzati su pubblicità e riviste.

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Tuttavia con l’avvento della pornografia questi oggetti uscirono dall’ottica di utilizzo comune non potendone più celare i reali utilizzi.

Bisognerà infatti attendere l’arrivo di Sex and the city affinché siano le donne a parlare di vibratori.

Partendo dagli oggetti primitivi e passando per i massaggiatori anti isteria, arriviamo alle ADAM, una girlband olandese di musica elettronica che canta tutto il nuovo singolo “Go to go” con un vibratore in azione tra le gambe. La voce si incrina ogni tanto, scappa talvota una risatina, ma l’allegria del piacere che cresce è contagioso e il video, dove non appare nemmeno un centimetro di corpo nudo, è impregnato di sensuale corporeità e non si fa staccare gli occhi di dosso.

https://youtu.be/3h37xswCoY0

 Il riconoscimento:

Solamente nel 2009 il Journal of Sexual Medicine ha pubblicato una ricerca circa i comportamenti sessuali degli americani in relazone ai sex toys.

Il gruppo di studio ha intervistato con 2.056 donne e 1.047 uomini di età compresa tra 18 e 60 anni tramite un questionario a risposta chiusa, raccogliendo dati su quante persone usano i vibratori e su quale sia il nesso tra l’uso del vibratore e il benessere fisico e psicologico.

Lo studio ha stabilito una volta per tutte che il vibratore è senza dubbio una parte positiva e comune delle vite sessuali per la maggior parte degli intervistati.

Il boom dei sex toys grazie agli e-commerce:

Arriviamo ai giorni nostri dove complici l’evoluzione sessuale dagli anni settanta ad oggi e la diffusione su ampia scala del tema dei sex toys, il fenomeno è entrato a far parte della cultura contemporanea.

I dati più recenti parlano di un mercato in continua crescita e di un settore che si sviluppa e raggiunge le persone soprattutto grazie a internet.

Il web, in generale, consente di informarsi e di leggere opinioni, ma sono i canali offerti dal grande universo dell’e-commerce ad aver permesso a tutti gli utenti del mondo di superare l’imbarazzo più grande: quello legato all’acquisto.

Àmanthy fa parte di questi!

 

 

 

 

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